L’International Chamber of Shipping e la decarbonizzazione marittima

Il Consiglio dell’International Chamber of Shipping (ICS) ha annunciato l’intenzione di celebrare il suo centenario ospitando un vertice ad alto livello per affrontare la sfida della decarbonizzazione marittima. Rispondendo a una sfida lanciata dai leader del settore a Glasgow, durante la COP26, ICS lavorerà con i partner per convocare armatori, ministri, leader dei settori marittimi, dell’energia e delle infrastrutture con l’obiettivo di portare avanti un percorso tangibile per decarbonizzare il settore. L’incontro si terrà a porte chiuse a Londra martedì 21 giugno 2022,  mentre la sera del lunedì 20 giugno si terrà al National Maritime Museum di Greenwich una cena in occasione del Centenario dell’organizzazione.

L’International Chamber of Shipping utilizzerà il vertice per convocare un incontro dei leader marittimi, politici e economici più influenti del mondo nella City di Londra. Le conversazioni produttive con i governi durante la COP26 hanno evidenziato la necessità che i leader dell’intera catena del valore lavorino insieme per affrontare la sfida della decarbonizzazione del trasporto marittimo. Il summit vedrà i leader dell’industria e i ministri di tutto il mondo affiancati da membri dei settori portuale, energetico e finanziario, oltre a rappresentanti dei sindacati e delle fondazioni per garantire che i lavoratori e il mondo in via di sviluppo siano al centro della transizione verde della catena di approvvigionamento. Il vertice sarà presieduto dall’ex ministro dello shipping britannico Nusrat Ghani. 

L’agenda si concentrerà sull’identificazione dei prossimi passi pratici per le soluzioni designate dall’industria, tra cui investire in ricerca e sviluppo, identificando e dando priorità alle scelte di carburante più praticabili per lo shipping e garantendo la giusta transizione, necessaria per raggiungere zero netto entro il 2050. Per ottenere una transizione giusta ed equa, l’International Chamber of Shipping lavorerà con i governi al vertice per far progredire una regolamentazione efficace a livello globale. Il trasporto marittimo è l’elefante nella stanza delle negoziazioni climatiche. Responsabile del 3,7% delle emissioni totali di CO2 in Europa e del 13% delle emissioni del settore dei trasporti, beneficia di almeno 24 miliardi di euro all’anno in sussidi fiscali sui combustibili fossili, oltre a vari tipi di esenzioni (REF) ed è l’unico settore per il quale non sono ancora stati stabiliti target di riduzione delle emissioni.

Partnership pubblico-privata per rendere l’industria green e innovativa

Grazie ai fondi europei, il nuovo anno vede l’implementarsi di importanti partnership pubblico-private per rendere l’industria green e innovativa. Nato recentemente, SEE MORE è un importante progetto che vuole diffondere nei processi industriali italiani soluzioni digitali e innovative applicate a produzione e distribuzione dell’energia. L’azienda piemontese Cimberio S.p.A., la start-up incubata al Polihub di Milano Bovisa Enersem e il centro di ricerca RSE, sono al lavoro insieme sul progetto SEE MORE di impresa 4.0, finanziato con oltre 400 mila euro da un bando di tipo B per i progetti di Ricerca di Sistema.

L’idea di rendere l’industria green e innovativa parte dalla premessa di incentivare l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione per promuovere, validare e diffondere soluzioni per il risparmio energetico applicate alla produzione e alla distribuzione di energia nei processi industriali italiani, contribuendo così a decarbonizzare l’economia del nostro Paese.

Conoscenze meccaniche, energetiche e informatiche consentono di aprire una nuova strada per conciliare lo sviluppo economico con l’efficienza energetica e la riduzione dei costi, nell’ottica di uno sviluppo realmente sostenibile. Anche la progettualità europea aiuta a sostenere finanziamenti e contributi per rendere l’industria green e innovativa. Horizon Europe, Digital Europe e il Consiglio europeo dell’Innovazione sono solo alcuni dei programmi europei che finanziano progetti dedicati allo sviluppo dell’intelligenza artificiale in diversi ambiti, dalla salute all’agricoltura. Occasioni importanti per le imprese che vogliono implementare e sviluppare la gestione energetica del futuro, oltre l’ambito della climatizzazione.

Le nuove opportunità d’impresa con il Superbonus turismo

Sono disponibili sul sito Invitalia le istruzioni e i moduli per procedere con la domanda del Superbonus turismo che potrà essere compilata e inviata solo a partire dal 28 febbraio. Le imprese turistiche interessate a beneficiare del mix di contributi a fondo perduto, crediti d’imposta e finanziamenti che rientrano nelle misure previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza avranno a disposizione 30 giorni per procedere dall’apertura del canale per presentare le richieste. Il Ministero del Turismo ha stabilito requisiti e modalità di accesso agli incentivi del Superbonus turismo previsti dall’articolo 1 del Decreto di attuazione del PNRR, DL n. 152 del 2021, per spingere le imprese turistiche a migliorare l’offerta ricettiva. Con il Superbonus turismo è possibile richiedere un credito di imposta fino all’80 per cento delle spese ammissibili per gli interventi realizzati dal 7 novembre 2021 e fino al 31 dicembre 2024, e per quelli iniziati dopo il 1° febbraio 2020 e non ancora conclusi, a condizione che i relativi costi siano stati sostenuti dal 7 novembre 2021; un contributo a fondo perduto fino al 50 per cento dei costi sostenuti per gli stessi interventi effettuati dal 7 novembre 2021 e fino al 31 dicembre 2024, per un importo massimo pari a 40.000 euro; in aggiunta per le spese di progetto ammissibili, ma non coperte dalle agevolazioni precedenti, è possibile fruire anche di finanziamenti a tasso agevolato previsti dal Fondo nazionale per l’efficienza energetica, almeno il 50 per cento di tali costi, però, deve essere dedicato agli interventi di riqualificazione energetica.

Gli incentivi potranno essere richiesti per una lunga lista di interventi: incremento dell’efficienza energetica delle strutture e riqualificazione antisismica; eliminazione delle barriere architettoniche; interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia collegati alle due tipologie di interventi appena menzionate; realizzazione di piscine termali e acquisizione di attrezzature e apparecchiature per lo svolgimento delle attività termali; digitalizzazione delle strutture, acquisto di mobili e componenti d’arredo, solo se funzionali ai lavori di crescita della realtà societaria legata al turismo.

Dal MISE 2,5 miliardi per startup grazie al CDP Venture Capital

Il MISE ha assegnato le risorse a CDP Venture Capital Sgr, controllata al 70% dal Gruppo Cassa Depositi e Prestiti (CDP), che ha il compito di attirare nuovi investitori, nazionali ed internazionali, e far crescere il mercato del venture capital in Italia. Il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ha definito un pacchetto di misure per sostenere e rafforzare gli investimenti in startup e PMI innovative, al fine di favorire la crescita di un ecosistema di innovazione e accompagnare i processi di transizione ecologica e digitale. CDP Venture Capital avrà quindi a disposizione i due miliardi di euro stanziati dal Ministero in attuazione al decreto Infrastrutture, a cui si aggiungeranno 550 milioni di risorse previste dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)Altri 600 milioni saranno stanziati da parte di CDP e investitori terzi. Con la nuova dotazione di CDP Venture Capital – che nei suoi primi due anni di attività ha deliberato investimenti per circa 700 milioni – potrà consolidare il ruolo di principale player nel mercato nazionale, stimolando un’ulteriore forte spinta all’intero settore delle startup e PMI innovative.

In arrivo, quindi una serie di iniziative che, come ha spiegato il ministro Giorgetti, mirano a “dare un segnale concreto, importante e immediato per accompagnare le imprese italiane verso la vittoria della sfida con la transizione ecologica che se non è affrontata con lungimiranza ed equilibrio lascerà sul suo percorso morti e feriti in termini di aziende chiuse e persone che restano senza lavoro“. Le nuove risorse verranno utilizzate per il rafforzamento del sostegno alle startup nelle fasi iniziali anche attraverso poli di trasferimento tecnologico e programmi di accelerazione e per la promozione di iniziative a favore dei processi di transizione ecologica e digitale delle PMI italiane e delle filiere chiave.

Il PNRR e la creazione delle hydrogen valley per l’energia del domani

Il PNRR consente alle nostre istituzioni di lanciare nuove proposte e visioni legate alla creazione delle innovative hydrogen valley. L’avviso del Ministero della Transizione ecologica intende intercettare le Regioni e le Province autonome intenzionate a dare vita a hydrogen valley in aree industriali dismesse. Alla luce della corsa globale all’idrogeno, si fa un gran parlare in questo periodo di Hydrogen Valley, un’espressione che torna tanto nella strategia nazionale per l’idrogeno – dove vengono definite come ecosistemi che includono sia la produzione che il consumo di idrogeno e che potranno inoltre fornire aree per la diffusione della molecola entro il 2030 – quanto nel Recovery Plan.

Alla luce della sua posizione strategica nel Mediterraneo e dei collegamenti già esistenti con il Nord Africa, la Sicilia si candida a diventare un perfetto hub dell’idrogeno. Sul piano progettuale, la giunta regionale ha varato un documento strategico con il quale viene delineato il percorso per rendere l’Isola un punto di riferimento internazionale delle ricerche sull’idrogeno. Inoltre, nell’autunno dello scorso anno è stato presentato un progetto con cui Edison e Snam si uniscono a Saipem e Alboran per realizzare congiuntamente tre impianti di produzione di idrogeno verde per complessivi 220 MW in Puglia nelle aree di Brindisi, Taranto e Cerignola (in provincia di Foggia). Si stima che, una volta a regime, i tre impianti siano in grado di produrre fino a circa 300 milioni di metri cubi di idrogeno rinnovabile all’anno.

L’idrogeno verde sarà destinato principalmente all’utilizzo da parte delle industrie presenti nelle aree, anche attraverso l’iniezione dell’idrogeno nella rete gas locale di Snam e impiegato per la mobilità sostenibile. Dei tre impianti previsti, il progetto di Brindisi ha già avviato l’iter autorizzativo e prevede la realizzazione di un impianto di produzione di idrogeno verde mediante elettrolizzatori con una capacità di 60 MW alimentati da un dedicato campo fotovoltaico. L’intero progetto Puglia Green Hydrogen Valley consentirà di valorizzare e coinvolgere importanti realtà regionali, tra cui l’Acquedotto Pugliese, le Ferrovie Appulo Lucane, i Distretti tecnologici e produttivi pugliesi, il Politecnico di Bari, l’Università di Bari, di Foggia e del Salento. Inoltre, si prevedono investimenti in ricerca e sviluppo che favorirebbero la nascita e lo sviluppo di competenze e di una filiera produttiva in Puglia dedicata all’industria dell’idrogeno.

Il nuovo bando per l’export digitale e l’internazionalizzazione

Nuovo e interessante bando 2022 per la promozione dell’export digitale e l’internazionalizzazione. Con l’inizio del nuovo anno è possibile richiedere un nuovo voucher per l’export digitale, con le nuove linee di intervento del Fondo 394/81 e il ritorno del voucher Digital Temporary Export Manager. Oltre alla molte di risorse messe sul tavolo, il dato più significativo per l’internazionalizzazione previsto dalla Manovra 2022 è, infatti, proprio la stabilizzazione nel tempo di uno strumento come il Fondo 394-81, divenuto ormai fondamentale per la proiezione delle imprese italiane sui mercati esteri. A ciò si affianca una sistematizzazione delle modalità di programmazione dell’attività promozionale dell’ICE, da leggersi sempre nell’ottica di una programmazione di medio-lungo periodo degli strumenti pubblici a sostegno delle imprese italiane che competono all’estero.

Tra i macro obiettivi istituzionali ritroviamo anche quello di rivedere e implementare le modalità di programmazione dell’attività promozionale dell’ICE-Agenzia, prevedendo che la programmazione dello stanziamento promozionale dell’ICE sia effettuata su base triennale mediante un decreto del Ministro degli affari esteri, d’intesa con i Ministri dello sviluppo economico e dell’agricoltura. Infine, il testo prevede che il Fondo per la promozione degli scambi e l’internazionalizzazione sia incrementato di 1 milione di euro per l’anno 2024, 63,72 milioni per l’anno 2025, 69,33 milioni per l’anno 2026, 73,72 milioni euro per l’anno 2027, 76,32 milioni di euro per l’anno 2028 e infine 81,32 milioni a decorrere dall’anno 2029. Sul fronte internazionalizzazione, la legge di conversione approvata in via definitiva dal Parlamento, gioca di sponda con il PNRR, assicurando importanti e sostanziali risorse per i prossimi anni per quelle realtà societarie interessate all’internazionalizzazione, alla promozione dell’export digitale e all’apertura verso i mercati esteri. D’altronde, in rapporto alla promozione dei nuovi processi di internazionalizzazione e di export digitale, le aziende italiane, soprattutto le PMI, spesso non riescono a gestire autonomamente tutte le attività e le complessità che circondano un serio utilizzo dell’e-commerce e del digitale, sia a livello nazionale che internazionale e diventa dunque fondamentale la collaborazione con operatori esperti del mercato di destinazione e delle strategie di export.

Oltre al giusto partner, a un’azienda realmente interessata a entrare sui mercati digitali internazionali non possono assolutamente mancare voglia di impegnarsi e di dedicare le giuste risorse al progetto. Parliamo sia di risorse umane, ossia avere un team dedicato che segua le attività online su ciascun mercato estero presidiato, che di risorse finanziare.

La digitalizzazione nei cantieri navali

Un importante evento digitale si è svolto il giorno 4 Febbraio 2022, dalle ore 09.30 alle 12.30, organizzato dal Cluster Tecnologico Nazionale BIG, nell’ambito del tavolo sulla Cantieristica e la Robotica marina, sulla digitalizzazione nei cantieri navali. Il workshop è stato l’occasione sia per fare il punto sugli attuali gap tecnologici assieme ai maggiori stakeholder nazionali, che per fornire elementi utili all’aggiornamento del Piano d’Azione del Cluster, documento programmatico delle attività di “Crescita Blu”. L’evento ha visto l’autorevole partecipazione dei membri del CTS del Tavolo di Cantieristica e Robotica marina (UNIGE e CETENA) e ha aperto un dibattito su tematiche quali Digital Twin, Materiali, Nuove tecnologie (design&construction), Circular Economy, Additive Manufacturing, Certificazione e Safety nel settore della cantieristica navale e nautica.

Le navi autonome nei prossimi anni diventeranno realtà, mentre i temi di Industry 4.0 e della digitalizzazione nei cantieri navali, denominati “Maritime 4.0”, hanno acquisito un’importanza sempre maggiore. La digitalizzazione dei cantieri navali e delle navi in tutte le varie fasi richiede nuove tecnologie e soluzioni che soddisfino i requisiti del futuro, per gestire le navi in modo più efficiente e digitale. Anche il potenziamento e la digitalizzazione delle navi esistenti svolgono un ruolo essenziale. Nel settore della cantieristica navale, i cantieri e i fornitori richiederanno in futuro una progettazione più flessibile e più intelligente.

Gli utenti della catena di fornitura della cantieristica navale approfitteranno di enormi vantaggi in termini di velocità nella progettazione e nel miglioramento della qualità dell’integrazione dei sottosistemi, sviluppando ulteriormente il settore e aumentando le opportunità di occupazione nel mondo della “blue economy“. A breve termine, saranno resi più efficienti i sistemi di propulsione a combustibile tradizionale, a medio termine quest’ultimo sarà sostituito da carburante fossile più leggero, come il metano liquido e nella prossima decade, invece, troveranno applicazione l’idrogeno e i derivati non carbonici, prima per il carico alberghiero e poi per quello propulsivo.

I fondi del PNRR per i piccoli Comuni

La ricrescita delle comunità interne e delle zone perifiche del Paese può avvenire attraverso una sana gestione dei fondi del PNRR per i piccoli comuni. L’ANAC e l’Agenzia per la coesione hanno pubblicato per le realtà comunali di piccole dimensioni dei bandi-tipo, una sorta di guida che i sindaci possono usare per i concorsi di progettazione e di idee delle opere finanziate con il Recovery plan. Una notizia importante per la pubblica amministrazione, il tessuto economico dei piccoli comuni ma anche per le imprese e i professionisti interessati alle gare e ai concorsi che verranno indetti.

I bandi tipo predisposti da ANAC e Agenzia della Coesione riguardano due tipologie di procedure. Il primo interessa infatti i concorsi di progettazione a due gradi. “Si tratta, invero, di un disciplinare che presenta aspetti di complessità maggiore rispetto ad un mero bando di gara, venendo a disciplinare tutta la procedura di scelta del vincitore”, si legge nella documentazione. Il bando disciplina si basa una procedura telematica aperta in due gradi, ma prevede in alternativa anche le clausole che la stazione appaltante deve inserire qualora intenda usare una procedura ristretta. Il secondo bando tipo riguarda invece i concorsi di idee per l’acquisizione di proposte progettuali per l’organizzazione di servizi sociali. Anche in questo caso il disciplinare fornisce elementi utili qualora la stazione appaltante voglia già indicare nel bando di gara che “la proposta o le proposte selezionate potranno essere poste a base di successive procedure di co-progettazione, inclusa la procedura riservata“.

I bandi tipo redatti si rivolgono agli uffici dei piccoli Comuni con popolazione inferiore a 30mila abitanti, nonché a quelli delle città metropolitane e delle Province localizzate nel Mezzogiorno e nelle Regioni Umbria e Marche. Gli schemi elaborati costituiscono contributi tecnici per gli Uffici competenti degli enti beneficiari, in vista del completamento della procedura per l’entrata in vigore del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri per la ripartizione delle risorse prevista dalla norma istitutiva del Fondo.