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Un nuovo pacchetto di misure per le ZES

Un nuovo pacchetto di misure per le ZES, inclusa una nuova linea di finanziamento dei Contratti di sviluppo per le Zone economiche speciali, trova spazio nel decreto PNRR 2 approvato il 13 aprile dal Consiglio dei ministri. Al fine di definire il miglior pacchetto insediativo possibile nelle otto ZES del Sud finanziate dal PNRR, infatti, il ministero per la Coesione ha lavorato ad un intervento legislativo e normativo che amplia il perimetro d’azione del tax credit ZES, in modo da renderlo più calzante con le reali esigenze insediative nelle Zone economiche speciali. Una progettualità nazionale interessante e che non deve cadere nel dimenticatoio delle imprese che devono comprendere e utilizzare le nuove opportunità provenienti dall’Europa e dalle ZES.

Nelle ultime settimane e nel corso del recente webinar sulla ZES Campania, dopo qualche settimana di distanza dall’annuncio della ministra Mara Carfagna del lancio della campagna di promozione delle ZES in Europa e nel mondo, per attrarre investimenti nazionali e internazionali, a partire da un evento a tema svoltosi a marzo a Expo Dubai, risulta essenziale ed interessante rilanciare l’azione divulgativa e formativa sulla tematica, senza dimenticare le importanti opportunità per le imprese e le startup italiane e meridionali.

Un’azione necessaria per usare le ZES come volano di sviluppo dei territori, in linea con quanto previsto dall’accordo firmato a maggio 2021 con la Farnesina e il ministro Luigi Di Maio. Ad attuare gli interventi saranno anche l’Anas, Rfi e le Autorità di Sistema Portuale, tutti chiamati ad inviare al MIMS l’analisi ambientale delle opere secondo il principio di non arrecare danni significativi all’ambiente e a comunicare le iniziative che intendono adottare per favorire l’inclusione di giovani e donne nella progettazione e nella realizzazione degli interventi. Oltre a stanziare i fondi per gli investimenti il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha previsto anche una riforma delle ZES per renderle più attrattive, semplificando il sistema di governance e favorendo la cantierabilità degli interventi in tempi rapidi, nonché l’insediamento di nuove imprese.

Le principali misure del PNRR per le infrastrutture della Campania

Il corretto utilizzo del PNRR può rilanciare le infrastrutture e la logistica della Regione Campania. La Campania è al centro di un vasto programma sulle infrastrutture ferroviarie. Per l’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria è previsto il completamento dell’intero progetto: il tempo di percorrenza sarà ridotto di 80 minuti e ci sarà un miglioramento delle prestazioni per consentire il transito dei treni merci. Le risorse previste dal PNRR sono 1,8 miliardi di euro, cui si aggiungono 9,4 miliardi a valere sul Fondo complementare, per un totale di 11,2 miliardi di euro. Sarà conclusa la tratta Napoli-Bari che sarà percorribile in due ore rispetto alle attuali tre ore e trenta minuti. Le risorse previste dal PNRR sono 1,4 miliardi di euro. Per quanto riguarda la connessione diagonale Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia saranno realizzate alcune tratte intermedie del progetto, al completamento delle quali i tempi di percorrenza saranno ridotti di 30 minuti sulla tratta Napoli-Taranto (via Battipaglia) rispetto all’attuale tempo richiesto di quattro ore. Le risorse previste dal PNRR sono 450 milioni di euro.

Inoltre, gli interventi sul Fondo complementare al PNRR previsti per i porti integrano il piano di interventi infrastrutturali sulle ZES, potenziando l’accessibilità marittima e la resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti climatici, aumentando la capacità portuale, realizzando interventi di ultimo miglio ferroviario o stradale e di ammodernamento energetico.
Complessivamente, ai porti di Napoli e di Salerno sono destinati 361 milioni: 241 milioni al Porto di Napoli, 150 milioni per il prolungamento e il rafforzamento della diga Duca d’Aosta, 26 milioni per interventi di potenziamento e di riqualificazione delle infrastrutture dell’area monumentale del porto, 20 milioni per il completamento della darsena di Levante, 20 milioni per il riassetto dei collegamenti ferroviari di ultimo miglio e della rete viaria portuale, 25 milioni per interventi infrastrutturali per elettrificare le banchine del porto e abbattere le emissioni delle navi, il cosiddetto cold ironing. La combustione dei motori navali produce diversi inquinanti primari e secondari come particolato, ossidi di zolfo, ossidi di azoto ed ozono, i quali hanno effetti dannosi anche sulla salute, oltre che sull’ambiente e sul clima. Le emissioni del traffico navale a livello globale rappresentano il 2% delle emissioni totali di anidride carbonica.