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Cresce l’export delle regioni italiane ma il Meridione è indietro

Secondo i recenti dati e le analisi pubblicate dall’Istat, la dinamica congiunturale dell’export risulta positiva per le sole ripartizioni del Nord. Su base tendenziale, la crescita è sostenuta per tutte le ripartizioni, seppure in rallentamento rispetto al trimestre precedente. Nel complesso dei primi nove mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2020, si registra un marcato incremento dell’export per tutte le regioni italiane, a eccezione della Basilicata.

I contributi positivi maggiori derivano dalle grandi regioni del Nord, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e dalla Toscana, che nell’insieme spiegano i tre quarti della crescita delle esportazioni italiane nel periodo. Le prime dieci province, in termini di contributi alla crescita tendenziale dell’export del Paese nei primi nove mesi del 2021, sono localizzate nel Nord e nel Centro e nel complesso, contribuiscono per circa 9 punti percentuali all’aumento dell’export nazionale nel periodo. La spinta del Pnrr è decisiva per accorciare le distanze che lo dividono dal resto del Paese, ma da sola non basta. Se è fondamentale per indurre un’accelerazione del tasso di crescita, non è sufficiente per raggiungere la convergenza.

Per il 2022 si prevede un aumento del Pil del 4,2% al Centro-Nord e del 4% nel Mezzogiorno, con quest’ultimo quindi che resta «agganciato alla ripresa del Nord». Nel  biennio 2023-2024 i tassi di crescita del Sud si attestano rispettivamente tra +1,9% e +1,5%, e comincia a emergere una «significativa divaricazione» rispetto al resto del Paese che dovrebbe crescere del +2,6% nel 2023 e del +2% nel 2024. Per le imprese del Meridione italiano resta essenziale affidarsi ad una consulenza ottimale, attiva sul territorio, che riesca a comprendere l’importanza dei meccanismi territoriali, delle difficoltà dei territori del Sud Italia e pronta a sostenere le imprese in un processo di internazionalizzazione ed export che possa essere davvero incisivo per la crescita all’interno dei mercati esteri.

La sedicesima edizione del Forum sulla Governance di Internet

La sedicesima edizione del Forum sulla Governance di Internet, tenutasi a Katowice, in Polonia, dal 6 al 10 dicembre, ha registrato la partecipazione di oltre 10.000 partecipanti, connessi anche via web, con una nutrita partecipazione di strutture e organizzazioni italiane. Un appuntamento importante, utile a monitorare e a comprendere la varietà di dimensioni, settori e la diversità dei business a livello globale accomunate dallo scopo di sostenere la crescita economica e sociale a livello globale. Un evento che ha rilanciato ed evidenziato il ruolo chiave del settore privato nel colmare il digital divide a livello globale e l’importanza delle partnerships multilaterali. Il Forum ha permesso ai rappresentanti delle imprese di partecipare a sette High-Level Leaders Dialogues e sei principali sessioni tematiche per condividere le prospettive imprenditoriali sulla governance di Internet, fondamentali per la promozione del commercio internazionale, dello sviluppo economico e dell’innovazione.

I lavori del Forum sulla Governance di Internet  sono stati caratterizzati dall’importante workshop “Trustworthy data flows – what’s at stake and what is needed?” ove è stato discusso il valore economico e sociale dei flussi di dati transfrontalieri, invitando i governi, con il sostegno delle organizzazioni internazionali, a favorire il raggiungimento di accordi e l’elaborazione di norme e principi internazionali per facilitare trasferimenti di dati transfrontalieri sicuri e affidabili. Il confronto tra le imprese ha evidenziato che tali principi dovrebbero essere sviluppati in modo informato, prendendo le mosse dall’esperienza imprenditoriale e consultando i portatori di interessi al fine di bilanciare correttamente la necessità di tutelare il valore economico dei trasferimenti dei dati e la tutela dei dati personali degli utenti e consumatori. Obiettivo è quello di aiutare l’intero settore a tracciare e ridurre le emissioni prodotte dal variegato mondo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT). Durante il Forum, l’industria delle ITC è stata invitata a continuare a ridurre le emissioni e a offrire competenze e tecnologie digitali per ridurre le emissioni in altri settori e servizi.