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Nuovi finanziamenti per la crescita dell’idrogeno

Cresce la consapevolezza e l’importanza del ruolo dell’idrogeno nel panorama energetico nazionale. Il ruolo chiave dell’idrogeno pulito nel ridurre le emissioni industriali e garantire all’Europa l’indipendenza energetica passa attraverso importanti investimenti negli elettrolizzatori. Dopo l’avviso per la creazione di hydrogen valley in aree industriali dismesse e quello dedicato alla ricerca sul vettore energetico, il Ministero della Transizione ecologica sta lanciando l’avviso da 450 milioni per finanziare la filiera dell’idrogeno verde. Il commissario dell’Unione europea per il mercato interno Thierry Breton ha recentemente firmato una dichiarazione congiunta con 20 amministratori delegati delle principali industrie europee attivi nel mercato degli elettrolizzatori – i dispositivi necessari per scindere le molecole d’acqua in idrogeno e ossigeno, alimentati da fonti rinnovabili – che li impegna a decuplicare la produzione al 2025, passando dagli attuali 1,75GW annui a 17,5.

L’obiettivo di fondo resta quello già delineato nella comunicazione RepowerEu, varata dalla Commissione Ue per far fronte all’improvviso cambiamento degli assetti geopolitici dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Per quanto riguarda l’idrogeno in particolare, la roadmap europea prevede di raddoppiare il precedente obiettivo Ue, traguardando così una produzione di idrogeno da fonti rinnovabili pari a 10 mln di ton l’anno (cui si aggiungerebbero altre 10 mln di ton d’importazione): alle stime attuali, questo richiederebbe una capacità installata di elettrolizzatore in Europa pari almeno a 90-100 GW. Per favorire il raggiungimento di quest’obiettivo di politica industriale, la Commissione dell’Unione europea metterà in campo un quadro normativo di supporto, facilitando l’accesso ai finanziamenti e promuovendo catene di approvvigionamento efficienti.

Il PNRR e la creazione delle hydrogen valley per l’energia del domani

Il PNRR consente alle nostre istituzioni di lanciare nuove proposte e visioni legate alla creazione delle innovative hydrogen valley. L’avviso del Ministero della Transizione ecologica intende intercettare le Regioni e le Province autonome intenzionate a dare vita a hydrogen valley in aree industriali dismesse. Alla luce della corsa globale all’idrogeno, si fa un gran parlare in questo periodo di Hydrogen Valley, un’espressione che torna tanto nella strategia nazionale per l’idrogeno – dove vengono definite come ecosistemi che includono sia la produzione che il consumo di idrogeno e che potranno inoltre fornire aree per la diffusione della molecola entro il 2030 – quanto nel Recovery Plan.

Alla luce della sua posizione strategica nel Mediterraneo e dei collegamenti già esistenti con il Nord Africa, la Sicilia si candida a diventare un perfetto hub dell’idrogeno. Sul piano progettuale, la giunta regionale ha varato un documento strategico con il quale viene delineato il percorso per rendere l’Isola un punto di riferimento internazionale delle ricerche sull’idrogeno. Inoltre, nell’autunno dello scorso anno è stato presentato un progetto con cui Edison e Snam si uniscono a Saipem e Alboran per realizzare congiuntamente tre impianti di produzione di idrogeno verde per complessivi 220 MW in Puglia nelle aree di Brindisi, Taranto e Cerignola (in provincia di Foggia). Si stima che, una volta a regime, i tre impianti siano in grado di produrre fino a circa 300 milioni di metri cubi di idrogeno rinnovabile all’anno.

L’idrogeno verde sarà destinato principalmente all’utilizzo da parte delle industrie presenti nelle aree, anche attraverso l’iniezione dell’idrogeno nella rete gas locale di Snam e impiegato per la mobilità sostenibile. Dei tre impianti previsti, il progetto di Brindisi ha già avviato l’iter autorizzativo e prevede la realizzazione di un impianto di produzione di idrogeno verde mediante elettrolizzatori con una capacità di 60 MW alimentati da un dedicato campo fotovoltaico. L’intero progetto Puglia Green Hydrogen Valley consentirà di valorizzare e coinvolgere importanti realtà regionali, tra cui l’Acquedotto Pugliese, le Ferrovie Appulo Lucane, i Distretti tecnologici e produttivi pugliesi, il Politecnico di Bari, l’Università di Bari, di Foggia e del Salento. Inoltre, si prevedono investimenti in ricerca e sviluppo che favorirebbero la nascita e lo sviluppo di competenze e di una filiera produttiva in Puglia dedicata all’industria dell’idrogeno.