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Istituito il Fondo da 40 milioni per le PMI culturali e creative

Buone notizie per le PMI culturali e creative. Dal 27 novembre è diventato operativo il Fondo per le piccole e medie imprese creative, che promuove una nuova imprenditorialità e lo sviluppo del settore. Il Fondo, previsto dalla legge di Bilancio 2021 e istituito presso il MISE, può contare su risorse pari a 20 milioni di euro per ciascun anno 2021 e 2022, per un totale di 40 milioni di euro. Dinamiche interessanti che si traducono in contributi a fondo perduto, interventi di sostegno nel capitale sociale e finanziamenti agevolativi da destinare all’acquisto di macchinari innovativi, servizi specialistici, finalizzati anche alla valorizzazione di brevetti delle PMI culturali. Attualmente, il provvedimento, siglato anche dal ministro della Cultura Dario Franceschini, è stato inviato alla Corte dei Conti per la registrazione.

Obiettivo delle nuove proposte lanciate è quello di promuovere una nuova imprenditorialità  per le PMI culturali e lo sviluppo di imprese del settore creativo, attraverso contributi a fondo perduto, finanziamenti agevolati e loro combinazioni, sostenere la crescita delle imprese del settore anche tramite la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi, a beneficio esclusivo delle start-up e delle piccole e medie imprese innovative nei settori individuati in coerenza con gli indirizzi strategici nazionali, consolidare e favorire lo sviluppo del sistema imprenditoriale del settore creativo attraverso attività di analisi, studio, promozione e valorizzazione, promuovere la collaborazione delle imprese del settore creativo con le imprese di altri settori produttivi, in particolare quelli tradizionali, nonché con le università e gli enti di ricerca, anche attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto in forma di voucher da destinare all’acquisto di servizi prestati da imprese creative ovvero per favorire processi di innovazione.

Potranno accedere alle agevolazioni tutte le attività d’impresa dirette allo sviluppo, alla creazione, alla produzione, alla diffusione e alla conservazione dei beni e servizi che costituiscono espressioni culturali, artistiche o altre espressioni creative: in particolare, quelle relative all’architettura, agli archivi, alle biblioteche, ai musei, all’artigianato artistico, all’audiovisivo, compresi il cinema, la televisione e i contenuti multimediali, al software, ai videogiochi, al patrimonio culturale materiale e immateriale, al design, ai festival, alla musica, alla letteratura, alle arti dello spettacolo.

Videogiochi e tax credit: in Italia si può.

Emesso il decreto tax-credit sui videogiochi.

Ultimo arrivato tra le misure concesse dal Ministero di Franceschini a favore degli operatori del settore spettacolo ed intrattenimento, il decreto del 14 maggio 2021 riconosce alle imprese soggette a tassazione in Italia e che abbiano un capitale sociale minimo di diecimila euro, che ideano e sviluppano videogiochi, un credito di imposta pari al 25% dei costi eleggibili sostenuti nella realizzazione di ogni progetto, fino ad un limite di un milione di euro annuo, purchè, per usare le parole del Ministro, i prodotti finali siano riconosciuti “come opere di particolare valore culturale”.

Si tratta di un’agevolazione particolarmente importante, sia perché riconosce finalmente valore ad un settore che da tempo, a livello mondiale, ha raggiunto volumi di affari tali da competere direttamente con il cinema e l’audiovisivo, sia perché la quasi totalità delle società che si occupano di sviluppare videogiochi è composta da start-up create da giovanissimi, i quali troveranno quindi ancora maggiore vigore nel trasformare un passione in un vero e proprio lavoro ad alta redditività, così come già avviene ai loro coetanei in altre parti del mondo.

Se vuoi saperne di più, sei interessato a questo tipo di agevolazioni, se hai già un progetto che sogni di vedere realizzato invia un’email a info@ralianconsultancy.com e chiedi uno studio di fattibilità gratuito.