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La Pollica Digital Week e il ruolo del marketing territoriale per i piccoli borghi

Dal 25 al 31 marzo, il Comune di Pollica ed il Future Food Institute, nell’ambito del progetto “Pollica 2050“, hanno organizzato presso il Castello dei Principi Capano la Pollica Digital Week, manifestazione dedicata all’educazione e all’innovazione digitale al servizio della rigenerazione culturale, sociale ed economica del territorio. Per tutti i cittadini, cinque giorni dedicati alla diffusione di conoscenza e innovazione con dibattiti, seminari, workshop e laboratori. Durante la Pollica Digital Week si sono svolti seminari e tavoli di lavoro in presenza e online dedicati agli amministratori locali, momenti di co-creazione del linguaggio narrativo visivo del territorio dedicato ai giovani e all’intera comunità e diversi workshop mirati allo sviluppo delle competenze digitali per gli operatori di diversi settori. La Pollica Digital Week è stata l’occasione per tornare a riflettere sulle opportunità del marketing territoriale per i piccoli borghi e le aree marginali. Uno dei mezzi fondamentali è lo storytelling, poiché di una città viene raccontata la storia: una storia che non può prescindere dalle peculiarità, dal folclore e dalle attrazioni della zona interessata. Far conoscere i piccoli centri dell’Italia rurale (e non solo) ai viaggiatori di tutto il mondo significa accendere i riflettori su paesaggi, tradizioni e saperi unici, oltre che espandere le economie locali, promuovendo un turismo sostenibile, fuori dalle rotte maggiormente battute.
Tanti sono ormai anche i progetti di marchi di qualità legati all’offerta dello stile di vita di paese come prodotto turistico; basti pensare all’Associazione dei Borghi più Belli d’Italia, a quella dei Borghi Ospitali, per non parlare del Touring Club con le sue Bandiere arancioni. Iniziative encomiabili che fanno leva soprattutto sul definire la qualità del prodotto di ospitalità per poi promuoverlo attraverso i rispettivi canali. La Pollica Digital Week è stata l’occasione per tornare a riflettere su tutte le opportunità che la digitalizzazione e il marketing territoriale possono innescare le i piccoli borghi e le comunità marginali della nostra Penisola.

L’agenda green del PNRR e la promozione dell’economia circolare

Il nuovo anno emergerà con prospettive economiche legate alla promozione dell’economia circolare e alle dinamiche dell’agenda green del PNRR. Notizie importanti che vedranno il protagonismo del Ministero della Transizione ecologica nel predisporre l’attesa strategia nazionale per l’economia circolare e il programma per la gestione dei rifiuti. Pilastri progettuali gettati nel corso del 2021 con il lancio di sette bandi per progetti a supporto della raccolta differenziata e impianti di riciclo. 

Bandi aperti fino a metà febbraio 2022 rivolti a imprese, Comuni ed Enti di Governo d’Ambito Territoriale Ottimale e focalizzati sul riciclo di RAEE – rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, carta e cartone, plastica e frazioni tessili ma anche sul miglioramento degli impianti di trattamento, raccolta e riciclo. Come testimonia il report ‘100 Italian circular economy stories’ presentato dalla Fondazione Symbola e da Enel a metà dicembre 2021, l’Italia va forte nell’economia circolare e ha la più alta percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti: il 79,4%, il doppio rispetto alla media europea (49%). Un primato che va mantenuto attraverso investimenti mirati e normative adeguate ai tempi. Benché rappresenti un settore di eccellenza per l’Italia, infatti, l’economia circolare non ha ancora una strategia nazionale cui fare riferimento.

Ma il 2022 dovrebbe cambiare le carte in tavola. La notizia, in realtà, era nota: con la chiusura, a inizio dicembre, della consultazione pubblica sulla strategia il MiTe ha dato una prima indicazione temporale: la strategia per l’economia circolare dovrebbe vedere la luce entro fine giugno 2022. D’altronde come abbiamo avuto modo di relazionare durante un evento presso l’Aula consiliare del Comune di Castelforte, in provincia di Latina, la ricerca storica ha consentito di comprendere le potenzialità del Medioevo e la pratica del recupero dello scarto con l’introduzione del primordiale concetto di circolarità della produzione, ove le risorse scarse andavano reimpiegate in ulteriori e diverse produzioni, con l’esaltazione del rapporto uomo-natura, di cui l’opera del Sommo Poeta è intrisa, al pari del celeberrimo Laudato sii del quasi contemporaneo San Francesco d’Assisi, un’opera di straordinaria bellezza poetica e di ispirazione per l’Economy of Francesco.

Affrontare e comprendere le sfide e i valori legati all’autenticità dei luoghi, con l’obiettivo di abbracciare un concetto di sostenibilità economica e ambientale in grado di rilanciare la micro-territorialità attraverso il turismo sostenibile e l’economia circolare. L’obiettivo è promuovere lo sviluppo sostenibile, economico, sociale, culturale e ambientale dei piccoli Comuni maggiormente afflitti dal rischio idrogeologico, dallo spopolamento e dall’inadeguatezza dei servizi sociali essenziali che causano disagio insediativo. Un segnale importante per la promozione di economie di qualità e del turismo sostenibile che fa bene sperare per la rinascita anche sociale e culturale delle piccole comunità.

L’importanza del marketing territoriale per la crescita dei territori

Sviluppare nuove visioni e prospettive di marketing territoriale può rappresentare un approccio importante per la crescita territoriale.  Secondo alcuni studi recenti è stato appurato che, da qualche anno a questa parte sempre più regioni, province o comuni utilizzano il marketing territoriale per valorizzare il turismo nel proprio territorio con risultati eccellenti. La crescita dei territori è un processo importante che attraverso il marketing territoriale permette di coinvolgere tutti i protagonisti del comparto turistico, le società di consulenza, le agenzie di comunicazione e promozione del territorio e le infrastrutture ricettive. Questo è un punto piuttosto importante, dal momento che i turisti sono i migliori ambasciatori possibili di una determinata località dopo che la loro esperienza si è conclusa. Recensioni, promozione dei portali digitali e blog sono vettori potentissimi per comunicare una determinata località. Quello del marketing territoriale è in qualche modo un settore della promozione del territorio più generalizzato rispetto ad altri. Infatti promuovere un luogo non è esattamente come promuovere un brand o un prodotto, o creare interesse generico presso un consumatore. Gli strumenti migliori per realizzare ciò sono siti web e canali social. La possibilità di condividere contenuti da e all’interno di questi canali è il modo migliore per diffondere questo tipo di prodotto. Laddove si sia proceduto alla realizzazione di un solido ed affidabile network di servizi di natura sia pubblica che privata, che operino sinergicamente, è strategica la realizzazione di un marchio d’area territoriale o di un simbolo geografico identificativo che consenta di contraddistinguere con precisione l’area di riferimento e di promuoverla efficacemente. Elemento strategico per l’implementazione delle eccellenze territoriali è la creazione di enti, organizzazioni e Think Tank per la promozione e valorizzazione all’estero dell’immagine del territoriale di riferimento, attraverso l’organizzazione un network di contatti, B2B locali ed eventi diplomatici e turistici per lo sviluppo potenziale del business a livello internazionale.