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D.M. Tax Credit 2020. Emergenza Covid.

Sta per essere pubblicato il decreto del Ministero dei Beni Culturali contenente misure straordinarie per l’anno 2020 in materia di credito di imposta per le industrie di produzione cinematografica ed audiovisiva a seguito dell’emergenza covid – 19.

Dalle prime indiscrezioni raccolte, si tratta di un massiccio intervento a favore di uno dei settori della filiera culturale più colpiti dalla situazione emergenziale.

A breve RALIAN sarà in grado di pubblicare il testo coordinato.

Al momento il provvedimento è sottoposto al controllo della Corte dei Conti.
La nostra società è protagonista nella consulenza all’industria culturale e creativa, con un’attenzione continua e puntuale al cliente, soprattutto in questo periodo storico dell’economia del settore che vede profonda sofferenza. 
Se vuoi saperne di più contattaci all’indirizzo info@ralianconultancy.com
Mettiamo le ali all’imprese…ed è tempo di prepararsi per ricominciare a volare!
Nella foto: da sinistra Mr. Dom Einhorn e Mr. Jean Vignon, CEO e CFO di UNIQORN

Un caffè virtuale con il dott. Jean Vignon, CFO di Uniqorn, incubatore e acceleratore di start up.

Come anticipato nel precedente articolo oggi ci trasferiamo virtualmente in Francia per prendere un caffè virtuale con un imprenditore di successo. Il D.L. Rilancio (D.L.19/05/2020, n.34) ha dato spazio alle start up innovative, prevedendo all’art.38 lo stanziamento di 10 milioni di euro per la concessione  di agevolazioni sotto forma di contributi a fondo perduto finalizzate all’acquisizione di
servizi prestati da parte di incubatori, acceleratori, innovation hub, business angels e altri soggetti pubblici o privati operanti per lo sviluppo di imprese innovative. Inoltre, sono assegnate risorse aggiuntive pari a 200 milioni di euro per l’anno 2020 al Fondo di sostegno al venture capital.

Le start up innovative possono essere la vera risorsa di un mercato maturo, possono costituire, passateci il termine, la ventata d’aria fresca che può dare vitalità nuova all’ambiente in cui operano le società già consolidate che necessitano di cavalcare l’onda dell’innovazione per operare all’interno del mercato con prodotti sempre nuovi o percepiti tali e per rispondere alle esigenze di consumatori e imprese. Inoltre, esse costituiscono il link irrinunciabile per collegare lo sviluppo tecnologico ormai lanciato ad una velocità mai registrata nell’intera storia dell’umanità, con l’insieme delle imprese che attraverso tali innovazioni possono aumentare il proprio business e consentire all’umanità intera di progredire in un’ottica di sviluppo inclusivo e sostenibile. Infine, il settore biomedico e della ricerca avanzata del settore necessitano di tecnologie in grado di raccogliere energie e soluzioni innovative vista la stretta necessità di dare risposte efficaci in un periodo di grave incertezza.

Attraverso il dott. Jean Vignon, co-founder di Uniqorn,  incubatore di start up d’oltralpe, che opera a livello internazionale, vogliamo comprendere un pò di più la realtà che stiamo vivendo e magari provando a cogliere opportunità inaspettate in uno scenario che, oggi, sembra inospitale.

RALIAN:  Dott. Vignon, lei è  Chief Financial Officer nella società UNIQORN. Di cosa si occupa la sua società e quali sono i suoi obiettivi?

Dott. Vignon: Buongiorno, sono  cofondatore e CFO di UNIQORN.
UNIQORN è il più grande incubatore-acceleratore rurale del suo genere al mondo. Situato nella Francia sud-occidentale (Sarlat-la-Canéda), la sua missione è quella di ridare la vita agli imprenditori e alle loro famiglie aiutandoli a costruire start-up tecnologiche che invertano la tendenza. Le start-up con idee commerciali che passano la fase del proof of concept (POC) sono dotate di un ecosistema completo per il successo, con accesso diretto a fonti di finanziamento garantite, rappresentanza legale e contabile di prim’ordine, accesso agli incentivi aziendali più favorevoli al mondo e, soprattutto, un acceleratore di vendite e marketing dedicato che metterà il prodotto o il servizio di una start-up sulla strada giusta per il successo.

R: L’innovazione è la vera vincitrice dello scenario  SARS COVID 19. Ritiene che l’innovazione e la creatività gestiranno sempre di più la nostra vita futura?  E in che modo le aziende che hanno investito nell’innovazione hanno tratto vantaggi da questa pandemia? Può fornirci qualche esempio?

D.V.: Non direi che l’innovazione e i settori creativi siano i veri vincitori di questa crisi.
Molti imprenditori pensano che, poiché stanno innovando, possono diventare il prossimo unicorn. E questa è una delle principali ragioni per cui “Molti sono chiamati, ma pochi sono scelti” e perché la maggior parte delle start-up esce dal mercato.
Con il nostro CEO e fondatore del gruppo, Dom Einhorn, siamo fermamente convinti che la cosa più importante per una start-up non sia innovare ma che i suoi prodotti / servizi / soluzioni soddisfino un’esigenza riconosciuta. Detto questo, ci sono davvero aree di business che hanno reali possibilità di emergere; e alcune di loro richiedono necessariamente alcune innovazioni .
Possiamo citare come esempi: servizi di consegna a domicilio, telelavoro, legaltech, migrazione degli investimenti, studi epidemiologici, attività relative alla prevenzione, trasmissione e controllo dell’infezione o qualsiasi sfida globale post-crisi.

R:  Che tipo di società pensa sopravviverà dopo il lockdown e, se conosce il dato, quante aziende in Francia corrono il rischio di chiudere le loro attività?

D.V.: È più facile parlare delle aziende che soffriranno maggiormente.
L’industria dei viaggi d’affari, o il turismo, per esempio, saranno gravemente compromesse e c’è il rischio che possano crollare del tutto.
Per quanto riguarda i fallimenti aziendali, aumenteranno del 25% a livello globale. In Francia, la cifra potrebbe essere del 15%.

Una cosa è certa: le società che sopravviveranno avranno bisogno di un eccellente controllo del flusso di cassa.

R: Lei investe in start up. Il rischio legato all’investimento in questo periodo è in aumento. In questo momento, quale tipo di società può essere più attrattiva e sicura in un’ottica di ritorno degli investimenti e di prospettiva di guadagni crescenti?

D.V.:Abbiamo avviato 4 progetti dall’inizio della crisi COVID 19.
Aspetta un po ‘e ne saprai di più.

R:  Quali sono le 5 caratteristiche che gli imprenditori devono avere per essere resilienti in uno scenario post pandemico?

D.V.:  1. Evitare di adottare un atteggiamento pessimista e da sconfitto;
2. Rivedere i propri obiettivi;
3. Adattarsi al cambiamento;
4. Garantirsi un cash – flow;
5. Essere umili.

R:  Lei è un incubatore e un acceleratore di start up. Cosa ne pensa di una zona economica speciale per consentire alle aziende di ridurre le loro tasse, ridurre la burocrazia ed espandere le infrastrutture logistiche per attirare gli investitori e salvaguardare la produzione interna favorendo le esportazioni?

D.V.: Sarebbe un’ottima cosa se  tutte le parti coinvolte, Governi inclusi, svolgessero il proprio ruolo.

Ringraziamo il Dott. Vignon per aver condiviso con noi la sua esperienza e le sue osservazioni. Certamente la pandemia che stiamo vivendo fungerà un pò da falce per molte start up in Italia e nel mondo ma potrà essere anche uno straordinario trampolino di lancio per quelle realtà che si posizioneranno in quei settori in grado di intercettare esigenze specifiche e nuove che richiedono senz’altro grande preparazione e dinamicità. Senz’altro la formazione e l’investimento in ricerca e sviluppo costituiscono la variabile di successo di un sistema economico per cui, da ora in avanti, sarà necessario modificare scelte strategiche di programmazione finanziaria in un’ottica innovative – oriented. Una bella sfida.

Vi diamo appuntamento al prossimo caffè virtuale che ci riporterà in Italia.

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Un caffè virtuale motivazionale con il Dott. Ettore Manildo. Domande e risposte pratiche per una ripresa post-covid19 all’insegna del successo.

18 maggio 2020. La grande riapertura. Da oggi la prova generale di una fase di ripresa che stavamo aspettando con ansia. Ma per ripartire con il piede giusto e, soprattutto, con la giusta mente, è necessario mettere in campo tutte le risorse. Non solo quelle economiche e finanziarie che sono fondamentali per il nostro tessuto imprenditoriale e per la tenuta della nostra economia. E’ necessario che il nostro corpo, la nostra mente, siano nella direzione giusta, cioè siano in grado di accettare la sfida, l’incertezza, la paura, il cambiamento. Dietro ogni impresa, dietro ogni sistema economico c’è l’essere umano, che attraverso le sue idee, i suoi comportamenti, le sue decisioni guida con precisione e competenza la difficile macchina del progresso e degli scambi commerciali. La meta è il benessere economico e sociale diffuso attraverso le dinamiche del profitto e del giusto compenso ai lavoratori.

Per questo motivo da oggi, pubblicheremo una serie di consigli di esperti, imprenditori di successo, grandi esponenti del mondo economico e culturale, non solo italiani, che ci aiuteranno a comprendere dal loro punto di vista ciò che sta accadendo e come sfruttare questo momento di crisi in una grande opportunità facendo leva su assets strategici  delle imprese e del nostro essere uomini e donne in grado di superare i nostri limiti per un obiettivo più grande: la costruzione di un sistema economico rinnovato in grado di imparare dal passato e resistere agli attacchi del futuro.

Intervisteremo anche persone comuni che possono raccontarci una storia, un’esperienza che ci può dare lo spunto giusto per ripartire e per non sentirci sconfitti. Nessuno deve restare indietro. Questa deve essere la nostra convinzione, il nostro impegno e la nostra responsabilità. Tutti siamo parte del tutto e sebbene non possiamo agire su dinamiche altissime e di programmazione nazionale e internazionale, possiamo legare i nostri sforzi comuni per un network di cooperazione che rende tutti vincenti.

E’ per questo motivo che oggi abbiamo voluto iniziare a prendere il nostro primo caffè virtuale con un esperto nazionale in materia di benessere psicofisico, un motivatore, uno studioso dell’animo umano e dell’impatto che il nostro atteggiamento ha sul nostro corpo. “Andrà tutto bene” ci siamo detti per due mesi.  Adesso dobbiamo crederci, crederci fino in fondo. Vediamo come.

 

RALIAN:    Dott. Manildo,  Lei è conosciuto a livello nazionale e internazionale come grande motivatore umano, oltre che come esperto  di medicina naturale e Kinesiologia. Ci può spiegare in cosa consiste la sua attività e quali sono gli obiettivi cui il suo lavoro appassionato tende?

Dott. Manildo: Io mi occupo fondamentalmente di medicina naturale o complementare, in particolare di Osteopatia e Kinesiologia Applicata, quest’ultima è una tecnica diagnostica non nosologica in grado di intercettare e risolvere una serie di disturbi definiti funzionali, che spesso non si evidenziano dalle indagini strumentali come analisi, risonanze magnetiche, Tac .

E quindi la Kinesiologia applicata ci aiuta a capire il perché di molti disturbi come : emicrania, reflusso gastrico, sovrappeso, gonfiore addominale, prurito, disturbi sul sonno, stanchezza cronica, dolori articolari e altro . Queste tecniche mirano al riequilibrio psicofisico del corpo, prima che questi disturbi si trasformino in malattie croniche, dove poi diventa fondamentale l’utilizzo di farmaci e terapie convenzionali.

I protocolli operativi della K.A. e dell’Osteopatia sono del tutto naturali, basati sull’utilizzo di Fitocomplessi ( Olii essenziali, gemmoderivati, oligoelementi, essenze floreali, macerati acquosi ) e poi abbina l’alimentazione, che deve essere detossificante e alcalinizzante. Queste due tecniche, non sono mai invasive e sono prive di controindicazioni e effetti collaterali e rientrano in un nuovo approccio alla salute, in termini di prevenzione con una nuova visione olistica a 360  gradi .

R:    Normalmente si usa scindere la sfera emozionale dall’ambito economico. Tuttavia, le teorie sociologiche e l’applicazione pratica dei sistemi motivazionali, l’umanizzazione dei processi economico – produttivi, l’esaltazione dell’importanza delle cd soft skills sono sempre più ritenute fondamentali all’interno delle potenzialità umane in ambito aziendale. Secondo Lei in questo momento quanto la sfera emozionale può contaminare, pregiudicare o piuttosto agevolare, boostizzare la ripresa umana in un’ottica economica e professionale?

D.M.: La sfera emozionale svolge un ruolo fondamentale sia per quanto riguarda lo stato di salute della persona, sia nei confronti della propria autostima e quindi nel l’atteggiamento positivo verso se stessi, verso gli altri e verso tutti gli aspetti della vita, non ultimo quello legato alle capacità di sviluppo in ambito economico e professionale. Solo negli ultimi 20 anni la scienza, e in particolare la medicina, hanno posto l’attenzione sui collegamenti tra la mente e il corpo fisico, attraverso lo studio di una branca dal nome PNEI, sistema psico neuroendocrinoimmunologico, che si occupa dei collegamenti tra il sistema nervoso centrale, il sistema immunitario e quello endocrino.
I conflitti emozionali e le emozioni in genere possono causare alterazioni del sistema psichico – fisico e,  oltre a generare malattie, possono indurre il soggetto ad evolvere verso un’entropia distruttiva anziché costruttiva. Per entropia costruttiva intendiamo tutti i fenomeni che aumentano l’ordine e riducono il “caos “; al contrario quella distruttiva aumenterà il disordine.
Il pensiero costruttivo sara’ in grado di generare nuove idee, utili nei momenti di difficoltà economica e professionale.  Spesso la fortuna o la sfortuna dipendono solamente da quanto siamo in grado di sviluppare pensieri e azioni costruttive o distruttive.
I pensieri sono un insieme di fotoni che vanno tutti nella stessa direzione; per cambiare la loro direzione ,bisogna acquisire una nuova consapevolezza in modo da trasformare la realtà che ci circonda.
Ai fini di una ripresa economica, la prima cosa da fare è cambiare le credenze e le convinzioni che sono intrappolate dentro di noi e condizionano la nostra vita . La fisica quantistica ci insegna che il pensiero genera materia: la realtà che viviamo non è scollegata da noi, ma è un riflesso di quello che pensiamo e se pensiamo in modo costruttivo, potremmo assistere a successi e traguardi fino ad ora impensabili anche in ambito professionale.

R:     Siamo appena usciti da una delle emergenze sanitarie più difficili della nostra storia recente, abbiamo vissuto isolamento, ancora affrontiamo il distanziamento sociale. Quali sono secondo Lei, le conseguenze a breve, medio, lungo periodo nelle persone e di cosa c’è bisogno, compatibilmente con la prevenzione del contagio, per aiutare gli individui in questa delicatissima fase di ripresa?

D.M.: L’emergenza sanitaria sicuramente ha cambiato e cambierà in parte il nostro modo di vivere.  In questa fase di emergenza mondiale, bisognerà imparare a convivere con il virus, attuando in primis il distanziamento e tutte le norme necessarie affinché si resti protetti dal contagio. Secondo la mia modesta opinione però, la forza virulenta del virus e le contromisure che i vari governi e le strutture sanitarie saranno in grado di mettere in campo, potranno rivelarsi sufficienti, per far sì che l’economia mondiale, e quindi il lavoro, possa piano piano riprendere e permettere a tutti di poter vivere come prima , se non meglio di prima. Tutte le esperienze drammatiche ci hanno insegnato che dopo un periodo difficile c’è sempre una ripresa e la sofferenza porta sempre nel genere umano dei cambiamenti (o almeno si spera)  e quindi maggior rispetto per la natura,verso  gli animali e nel proprio modo di vivere.
Per poter affrontare meglio un eventuale ritorno dell’epidemia o il sopraggiungere di una malattia è necessario migliorare la nostra alimentazione e quindi le condizioni del nostro intestino: quest’ultimo è fondamentale per una risposta immunitaria efficiente . Anche la paura svolge un ruolo importante per lo sviluppo delle malattie ,in particolare quelle del polmone e del sistema respiratorio. Avere paura significa indebolire la capacità del nostro sistema immunitario nella lotta contro gli agenti patogeni (virus e batteri) . Per vincere la paura , posso consigliare di praticare alcune forme di meditazione passiva, come la recitazione di un mantra o di una preghiera di qualsiasi religione si tratti, oppure dedicare alcuni minuti al giorno alla meditazione o ad alcune tecniche di respirazione profonda. Tutte queste tecniche mirano al rilassamento e quindi portano all’attenuazione di fenomeni come ansia e depressione.

R:     L’esperienza umana, economica e civile insegna che nel succedersi di crisi che hanno scosso l’umanità ci sono delle opportunità da cogliere. Dal punto di vista del percorso emozionale e motivazionale quali sono a Suo parere le opportunità da cogliere per vivere al meglio nel prossimo futuro, memori dell’esperienza vissuta? E quanto la carenza di un’attività emozionale e motivazionale sana possono condurre a crisi sociali e a disordini nel vivere civile?

D.M.: Nel momento in cui viviamo una crisi , ci troviamo di fronte ad un bivio improvviso; noi possiamo scegliere la strada da seguire: lasciarsi andare allo sconforto e alla sconfitta , oppure possiamo cambiare il nostro destino, perseguendo il nostro benessere e gratificazione professionale.  Le crisi possono essere un pericolo , oppure un’opportunità.
La pandemia e la conseguente crisi economica, possono offrirci il desiderio di creare un mondo migliore e se non ci lasciamo coinvolgere dal pensiero pessimistico , possiamo creare le basi per una nuova vita, o anche un nuovo lavoro.

Questo periodo di Lockdown ci ha permesso di essere un po’ più riflessivi e introspettivi e, a volte , quando si è in silenzio e nella tranquillità delle proprie mura domestiche, la nostra mente può elaborare concetti e idee strategiche per affrontare in modo diverso  quello che abbiamo fatto fino ad ora. Per concludere, la crisi non deve annientarci, ma deve portarci al cambiamento che desideriamo vedere nel nostro modo di vivere , per la nostra salute e per la nostra stessa sopravvivenza. Dobbiamo essere convinti di poterlo attuare, perché’ il nostro destino è solo nelle nostre mani .

R:     Lei si occupa anche di kinesiologia ed osteopatia. Quanto l’assenza di sport, la privazione di attività aerobica, specie nei bambini e nei ragazzi può essere pregiudizievole per una crescita corretta nel corpo e nello spirito? Quanto l’essere slegati dalla natura, dalla quale ancestralmente discendiamo, ci ha creato una distanza emozionale e come aiutare i nostri figli, i nostri ragazzi e le persone in genere a colmare quel gap che giocoforza abbiamo dovuto scavare nelle nostre vite?

D.M.: Durante il Lockdown , l’impossibilità ad uscire e praticare attività ludiche o sportive, ha creato negli adulti, ma soprattutto nei bambini fenomeni di sedentarietà con relativo aumento di peso e disagio psicologico. L’attività motoria è fondamentale per lo sviluppo psicomotorio del bambino, in particolare modo da 0 a 12 anni, quando si sviluppano tutti i fattori più importanti di psicomotricità come l’equilibrio, la lateralita’, la coordinazione… Tenere un bambino in casa è come imprigionare un uccello in gabbia.  Il bambino ha bisogno di socializzare, vivere la natura e forgiare il carattere; tenerlo imprigionato a casa, senza che sia in grado di capire cosa realmente stia succedendo, può causargli traumi emotivi. Per colmare questo gap la presenza della famiglia e’ fondamentale: la  figura del genitore deve sostituirsi a quella di un suo coetaneo, trasferendogli la percezione che nulla sia successo e che tutto ritornerà come prima.
I bambini in età scolare hanno dovuto inoltre scontrarsi con una realtà nuova, inizialmente forse accattivante, ma di sicuro penalizzante non solo per la loro formazione ma soprattutto a livello emotivo e salutistico.  Arduo il compito di genitori e insegnanti a cui va tutta la nostra comprensione.

Consiglio vivamente a chi ha la possibilità, di tenere i propri figli più tempo possibile all’aria aperta, fargli fare passeggiate a contatto con la natura, in compagnia, nei boschi o sulla spiaggia. L’importante è tenerli lontani da televisione, e videogames per una sorta di disintossicazione. E se hanno la fortuna di avere i nonni , sarebbe bello e opportuno che trascorressero più tempo con loro per rimediare al tempo perso.

R:     Può dirci 5 parole che secondo Lei dobbiamo ripetere ed attuare come un mantra per aiutarci nei momenti di smarrimento, di paura e di incertezza per il futuro?

D.M.: Nei momenti in cui troviamo sconforto e la paura ci assale , io consiglio di scrivere o pensare , possibilmente all’aperto e su un prato verde , questo mantra :

1) io non so dove sarò
2) io non so con chi sarò
3) io non so cosa farò ,
Ma una cosa è certa, che nel futuro sarò molto meglio di quanto non lo sia adesso .

Possiamo recitarlo due o tre volte e se l’abbiamo scritto su un foglio di carta , sarebbe il caso che dopo la recitazione il foglio fosse bruciato e restituito all’universo.

Ringraziamo il Dott. Manildo per aver virtualmente preso un caffè con noi e condiviso tematiche importanti per la nostra ripresa emotiva ed economica. Dedichiamo quest’intervista a tutti gli imprenditori, tutti i lavoratori e a tutte le famiglie che stanno vivendo lo sconforto profondo dell’incertezza. Accanto a misure di carattere nazionale di sostegno al reddito deve esserci la profonda convinzione che il nostro atteggiamento condiziona il nostro vivere, i nostri risultati.

Vi diamo appuntamento al prossimo caffè virtuale.

Ci sposteremo virtualmente in Francia con il Chief Financial Officer di un’importante realtà di accelerazione ed incubazione di start up che opera a livello mondiale.

 

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La fase 2. L’Italia come Genova.

La fase due deve necessariamente passare per proposte concrete di semplificazione amministrativa, di dotazione di strumenti di accelerazione dello sviluppo economico in grado di esaltare l’imprenditorialità straordinaria che il nostro Paese ha nel suo tessuto economico. Il nostro made in Italy, il brand internazionalmente più riconosciuto necessita di un rilancio straordinario. Attraverso zone economiche speciali, zone franche doganali, zone logistiche semplificate è possibile accelerare una ripresa economica per un nuovo miracolo italiano. La defiscalizzazione accompagnata da una massiccia semplificazione, insieme ad un potenziamento infrastrutturale indispensabile sia per gli aspetti logistici sia in termini di stimolazione della spesa pubblica, spingeranno in alto i consumi e la produzione a vantaggio del nostro PIL.

Il momento di stasi forzata faccia riflettere sulla necessaria corresponsabilità e compartecipazione dei cittadini alle scelte politico – allocative dei nostri rappresentanti politici. Il modello finora usato ha fallito miseramente mortificando sanità, istruzione, cultura e innovazione, gli unici pilastri che ci hanno mantenuto in vita, pur collassando su se stessi, in questi mesi.
Non ci sarà un’altra possibilità. Si programmi con lungimiranza, si agevolino le imprese, si investa in infrastrutture, in istruzione, sanità, si esalti il ruolo sociale della cultura e della creatività, si scommetta sull’innovazione che ne deriva.
Un’attenzione particolare si riservi al turismo, il grande assente dei programmi. Il comparto genera una parte importante di PIL e distribuisce ricchezza su tutta la filiera. Non si può solo aspettare. Il comparto va sostenuto concretamente e ristrutturato anch’esso con logiche di accelerazione come avviene in altre parti del mondo (Dubai, per fare un esempio).

RALIAN sta lavorando senza sosta in queste settimane ad un programma di sviluppo che sarà fondamentale per i prossimi anni. Da qui partiremo per far sentire ancora di più la nostra voce sui temi che ci stanno a cuore. Il nostro impegno quotidiano in questi mesi è stato, è e sarà in tal senso. Siamo parte attiva nel rilancio dell’economia italiana post COVID – 19. E di questo siamo fieri e grati. Silenziosamente, caparbiamente e incessantemente.

La fotografia di Genova che mostra orgogliosa il suo ponte ricostruito sia il monito che ispiri i nostri cuori. L’Italia è lì. L’Italia non si ferma come Genova non si e’ fermata. L’Italia come Genova non si lascia sopraffare dagli eventi ma reagisce, ruggisce, si rialza, si ricostruisce, superba, fiera e orgogliosa.

Vogliamo sentire una freccia toccarci il cuore e lì nel cuore esplodere. Vogliamo sentire che “L’Italia s’è desta”, un’altra volta, davanti agli occhi del mondo, soprattutto davanti agli occhi di quella parte di mondo che ci diceva che noi italiani non ce l’avremmo fatta.

Debutocratizzare. Defiscalizzare. Investire. Rilanciare. Partecipare. Programmare. Ricominciare. Volare.