Videogiochi e tax credit: in Italia si può.

Emesso il decreto tax-credit sui videogiochi.

Ultimo arrivato tra le misure concesse dal Ministero di Franceschini a favore degli operatori del settore spettacolo ed intrattenimento, il decreto del 14 maggio 2021 riconosce alle imprese soggette a tassazione in Italia e che abbiano un capitale sociale minimo di diecimila euro, che ideano e sviluppano videogiochi, un credito di imposta pari al 25% dei costi eleggibili sostenuti nella realizzazione di ogni progetto, fino ad un limite di un milione di euro annuo, purchè, per usare le parole del Ministro, i prodotti finali siano riconosciuti “come opere di particolare valore culturale”.

Si tratta di un’agevolazione particolarmente importante, sia perché riconosce finalmente valore ad un settore che da tempo, a livello mondiale, ha raggiunto volumi di affari tali da competere direttamente con il cinema e l’audiovisivo, sia perché la quasi totalità delle società che si occupano di sviluppare videogiochi è composta da start-up create da giovanissimi, i quali troveranno quindi ancora maggiore vigore nel trasformare un passione in un vero e proprio lavoro ad alta redditività, così come già avviene ai loro coetanei in altre parti del mondo.

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